Primo amore e altri affanni, N.E. by Harold Brodkey

Primo amore e altri affanni, N.E. by Harold Brodkey

autore:Harold Brodkey [Brodkey, Harold]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fandango Libri
pubblicato: 2022-01-09T23:00:00+00:00


Educazione sentimentale

Erano le otto di una calda sera di settembre e tutte le campane di Harvard battevano le ore. Elgin Smith, stanco di studiare, se ne stava sui gradini della biblioteca Widener – quei larghi, scomodi gradini di stile romano – e strizzava gli occhi guardando lontano, perché, a quanto dicevano, faceva bene alla cornea e alla retina. Pensava, ma non ai suoi impegni scolastici. Pensava a quel che doveva essere innamorarsi, adorare una ragazza e mettere la propria vita ai suoi piedi. Si disprezzava perché temeva di essere incapace di una vera passione e perché credeva che soltanto le persone passionali valessero qualcosa e tutte le altre fossero superficiali. Frequentava i corsi di letteratura inglese, tedesca e italiana, di storia antica e medioevale, e ognuna di queste materie era piena di avvenimenti che sembravano farsi beffe di lui, poiché sembravano dire che il significato della vita, il culmine dell’esistenza, il nocciolo degli eventi era una certa emozione che gli era estranea e verso la quale aveva, molto probabilmente, un atteggiamento troppo razionale. Perciò se ne stava sui gradini della biblioteca così sconvolto dall’inquietudine che soltanto la forza di gravità sembrava riuscisse a tenerlo insieme.

Era molto alto, un metro e novanta, magro e nodoso. Aveva la testa piccola, di forma strana (il suo compagno di stanza, Dimitri, lo accusava qualche volta di rassomigliare a un cuneo di formaggio) e il naso a becco. Voleva diventare professore di filologia comparata e credeva nella Bellezza. Studiava in continuazione e c’erano momenti in cui era sbalordito dalla sua capacità di lavorare tanto. Era noto perché piangeva al cinema. Non era privo di attitudini atletiche.

Chissà come, si era convinto di essere un tipo strano e di poter piacere soltanto a ragazze strane come lui, poverette che non avevano niente di meglio, e questo gli bruciava.

Era destino che proprio quella sera dovesse vedere una ragazza che saliva i gradini della biblioteca Widener, una ragazza di media statura, dai corti capelli neri, con un soprabito chiaro che le ondeggiava dietro perché camminava molto in fretta, quasi correndo, e la curva della sua fronte, e il taglio degli occhi tolsero il fiato a Elgin. Era così graziosa, aveva un portamento così distinto e un’aria di così sano e arrogante compiacimento, che Elgin sospirò e pensò che questa era un tipo di ragazza niente affatto strana, che avrebbe apportato indescrivibili benefici al ragazzo che le fosse piaciuto e alla sua fiducia in se stesso. Era proprio il tipo di ragazza ben lontana dal sentirsi infelice, quel tipo contento di essere al mondo, che, egli credeva, non si sarebbe mai innamorata di lui.

Portava i libri stretti al petto. Elgin la seguì con gli occhi su per le scale; poi volse il capo; le narici gli si dilatarono per l’emozione; ed ella era scomparsa, svanita nella biblioteca.

“Quest’anno, di sicuro”, pensò, guardando il cielo. “Adesso che ho quasi diciannove anni.” Allargò le braccia, e le foglie degli alberi che già stavano facendosi secche all’avvicinarsi dell’autunno, frusciarono nella brezza.

Pensò alla ragazza



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